Lightbox Effect

lunedì 27 giugno 2016

Le Bootidi di Giugno

Dal 23 Giugno al 2 Luglio è possibile osservare un cosiddetto sciame meteorico minore: le Bootidi. Minore perchè il rateo di avvistamento è dell'ordine delle 2/5 meteore all'ora, molto basso rispetto a sciami più famosi come le Perseidi di Agosto.

Tuttavia, in alcuni anni, come nel 1916, nel 1921, nel 1927 e più recentemente nel 1998 hanno dato origine a 'piogge' molto più cospicue, con un rateo orario di circa 50/80 meteore all'ora.





Qui sopra possiamo vedere dove rintracciare il punto apparente d'origine di questo sciame meteorico: si trova naturalmente nella costellazione di Bootes (l'aquilone) ed è vicino alla costellazione dell'Orsa Maggiore, che è il classico punto di riferimento in quella posizione del cielo. In basso possiamo invece apprezzare una illustrazione della cometa che ha generato lo sciame, realizzata nel 1921.

Le meteore di questo sciame sono caratterizzate da una bassa velocità rispetto alla Terra (circa 18 km/s o circa 65000 km/h) e una inusuale percentuale di meteore con flare, ossia aumenti repentini di luminosità della loro traccia nel cielo. Le Bootidi di giugno derivano dalla cometa 7P/Pons-Winnecke. La loro sigla internazionale è JBO.

Questa cometa è stata scoperta il 12 Giugno 1819 da Jean Louis Pons dell'Osservatorio di Marsiglia in Francia e 'riscoperta' da Friedrich August Theodor Winnecke, di Bonn in Germania, nel 1858. Quando fu individuata per la prima volta era in una posizione ottimale per farci apprezzare un bel display di meteore; ma con il passare dei decenni, le perturbazioni dovute alla gravità di Giove hanno spostato l'orbita della cometa in un piano leggermente differente rispetto a quello in cui era nei primi del novecento. Questo ha causato appunto la trasformazione dello sciame meteorico da maggiore a minore, come è stato rilevato negli ultimi anni.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

lunedì 20 giugno 2016

Solstizio d'Estate 2016

Con la giornata odierna (questa notte in realtà) entriamo ufficialmente nell'estate astronomica (dato che quella meteorologica si fa iniziare per convenzione il giorno 1 Giugno). Tra qualche ora, alle 00:34 si avrà il cosiddetto Solstizio d'Estate, che corrisponde in termini di 'giorno' a quello più lungo nell'emisfero settentrionale del pianeta, il nostro, e a quello più corto nell'emisfero meridionale. Il Sole oggi ha avuto, dal nostro punto di vista, l'elevazione più alta nel cielo diurno.


Ma, come possiamo vedere dall'immagine appena sopra, il Solstizio d'Estate avviene quando il nostro pianeta si trova nel punto più lontano al Sole di tutta la sua orbita! Questo può sembrare strano, visto che siamo nella stagione più calda. Quindi, come è possibile?

domenica 19 giugno 2016

La Levata Eliaca delle Pleiadi

Iniziamo direttamente con una fotografia, realizzata dall'autore lo scorso anno prima dell'alba, nella quale possiamo osservare la Levata Eliaca dell'ammasso stellare delle Pleiadi. Di poco sopra le montagne si notano chiaramente le Sette Sorelle, anche con qualche nube leggera nel cielo.


Cosa c'è di così interessante nel vedere le Pleiadi sorgere tuttavia? Non è un evento che sembra particolare, e certamente non è inconsueto.
Potreste avere ragione ma in questa occasione, proprio al Solstizio (il giorno in cui consiglio di fare questa osservazione) il sorgere di Messier 45 assume un significato tutto particolare, che va a risalire indietro nel tempo sino alle popolazioni primitive che abitavano la Terra.

Prima di andare oltre però, spendiamo un paio di parole sulla Levata Eliaca: questa definizione sta ad indicare il sorgere di un qualsiasi oggetto celeste (una stella, una costellazione, un pianeta, un ammasso, una nebulosa) poco prima dell'alba, e la sua conseguente visibilità per qualche tempo prima che la luce 'ingolfi' il cielo mattutino, dopo un periodo di non osservabilità.
Opposto a questa vi è il Tramonto Cosmico che apre il suddetto periodo di non visibilità.
Due definizioni che si vanno ad aggiungere per referenza sono la Levata Acronica, ovvero il sorgere ad est di un oggetto celeste al momento del tramonto del Sole e il Tramonto Acronico, suo esatto opposto.


Dove osservare? La direzione è verso Est Nord Est, e se i vostri orizzonti saranno completamente sgombri da ostacoli, potreste riuscire ad osservare anche il piccolo Mercurio. L'immagine di riferimento è calcolata per le ore 5 del mattino, quando le Pleiadi avranno raggiunto una elevazione buona rispetto al terreno, in rapporto all'aumentare della luce nel cielo.

Tornando al significato che noi esseri umani abbiamo dato alla Levata Eliaca delle Sette Sorelle: ad esempio, i Maori della Nuova Zelanda identificavano questo ammasso con il nome di Matariki, e per loro la Levata Eliaca dello stesso corrispondeva con l'inizio del nuovo anno. Identica considerazione, con solo piccole variazioni, per i Mapuche del Sud America, e anche per il popolo degli Aztechi, che abitavano in parte dell'odierno Messico.

Per chi volesse approfondire, questo è un link molto interessante di cui consiglio la lettura (in inglese): https://en.wikipedia.org/wiki/Pleiades_in_folklore_and_literature

Insomma, una levata prima dell'alba per realizzare uno scatto, o semplicemente per osservare una vista che rappresenta una importante connessione tra la miriade di popoli che hanno vissuto e vivono sul nostro pianeta e tra il loro presente, il nostro passato, ed il nostro presente! Cosa volere di più dall'Astronomia?

Buone Osservazioni a Tutti.
G. Petricca

giovedì 16 giugno 2016

Le Nubi Nottilucenti Estive

Le Nubi Nottilucenti non sono propriamente una materia astronomica, ma la loro origine è tracciabile a qualcosa che con l'astronomia c'entra molto, le meteore.

Ma facciamo un passo indietro, altrimenti si rischia di correre troppo. Queste nubi sono le più alte della nostra atmosfera, localizzabili a circa 75-85 Km dal suolo, nella regione denominata mesosfera. Infatti la loro denominazione in inglese è Polar Mesospheric Clouds, ovvero Nubi Polari Mesosferiche. Questa definizione ci fornisce anche una ulteriore indicazione su dove rintracciarle: la loro fascia principale di visibilità infatti si trova alle alte latitudini, dai 50° N ai 70° N. In rare occasioni si sono spinte anche più a sud, ma ci sono pochi rapporti al riguardo.


Nella foto sopra (©2014 P-M Hedén - Svezia) possiamo ammirarle in tutta la loro straordinaria bellezza! Sembrano, come l'autore stesso ha suggerito, delle 'Vene del Paradiso' per il loro aspetto. Un altro soprannome noto per queste strutture è 'Fulmini Congelati', e personalmente dico che sono entrambi appropriati.

Ma, tornando un attimo all'apertura dell'articolo, perchè ho citato le meteore in questo argomento? Un po' di storia, in breve. Non erano mai state notate prima del 1885, anno della disastrosa eruzione del vulcano Krakatoa in Indonesia. Si pensò quindi che si generassero addensandosi intorno alle polveri spinte sin così in alto dall'eruzione stessa. Ma poi anche ad anni di distanza, le stesse continuavano ad apparire, e studi decisamente più recenti hanno illustrato una nuova e più concreta possibilità.
Perchè le meteore? Per la loro genesi. Le Nubi Nottilucenti sono infatti composte di piccolissimi cristalli di acqua ghiacciata, non più grandi di 100 nanometri (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro, o 1 milionesimo di millimetro) e da polveri finissime sospese a quelle altitudini.

Proprio queste polveri vanno a creare il primo nucleo di aggregazione per la formazione delle nubi mesosferiche, e sono polveri che derivano dalla disgregazione di micrometeoriti che entrano in contatto con l'atmosfera terrestre, rendendo questo fenomeno, in parte anche alieno! Poi entra in gioco l'ultimo fattore, le temperature estremamente negative, circa -120°C che sono necessarie per far condensare la bassissima percentuale d'umidità presente in loco (circa 1 milionesimo di quella del deserto del Sahara) in queste nubi.


Nell'immagine qui sopra (©NASA) possiamo vedere come appaiono invece dalla Stazione Spaziale Internazionale! E come loro stesse denotino chiaramente il passaggio dalla parte più alta della nostra atmosfera allo spazio vero e proprio (che per convenzione si fa partire dalla quota di 100km).

La loro struttura ha molteplici forme, alcune filamentose, come quelle nella prima foto, oppure altre che appaiono più granulose o con molti varchi interni. In questo sito trovate una esaustiva descrizione di tutte le varie tipologie oltre che ad altre stupende immagini!

La domanda che ci poniamo in conclusione d'articolo è: è possibile osservarle dal nostro paese? Possibile si, ma molto molto difficile. Innanzitutto sono favorite le regioni settentrionali, in particolar modo chi vive ad una elevazione sul livello del mare alta, e che abbia l'orizzonte orientale o occidentale sgombro da ostacoli come montagne o simili. Poi c'è solo da aspettare e avere pazienza: i mesi migliori sono quelli estivi, quando la mesosfera è più fredda (contrariamente a cosa si potrebbe pensare data la stagione in corso).
Si sono avuti rapporti di osservazioni a latutidini pari a quelle dell'Italia anche in altri continenti, come Asia e America, quindi la possibilità c'è, è solamente molto ristretta. Ma se doveste viaggiare verso nord in questo periodo, allora ricordatevi di 'buttare un occhio' da 30 a 45 minuti dopo il tramonto e lo stesso tempo prima dell'alba, quando il sole è tra i 6 e i 16 gradi sotto l'orizzonte locale.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

domenica 5 giugno 2016

Transiti Notevoli della Stazione Spaziale Internazionale - Giugno 2016

Appuntamento mensile con la rubrica che si occuperà di descrivere e fornire informazioni riguardo i passaggi visibili più importanti di due tra le più grandi opere ingegneristiche dell'uomo!


Sto parlando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica che si trova in orbita terrestre bassa, gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali. Viene mantenuta ad un'orbita compresa tra i 278 km e i 460 km di altitudine e viaggia a una velocità media di 27743,8 km/h, completando 15,7 orbite al giorno, in poco più di 90 minuti ad orbita. È abitata continuativamente dal 2 novembre 2000; l'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, variando da due a sei astronauti o cosmonauti.


 
Qui di seguito invece, trovate un elenco riguardante i principali avvistamenti. Per tutti i transiti e gli avvisi al minuto invece potete recarvi sul canale Twitter @AstroPratica (che potete trovare e 'followare' sulla destra della pagina) e sul canale Facebook AstroPratica con messaggi dedicati.
La ISSStazione Spaziale Internazionale sarà rintracciabile nei nostri cieli ad orari serali, quindi senza l’obbligo della sveglia al mattino prima dell’alba. Avremo quattro transiti notevoli con magnitudini elevate durante il corso del terzultimo mese dell’anno, auspicando in cieli sereni.

Si inizierà il giorno 7 Giugno, dalle 23:35 alle 23:40, osservando da NO a N. La ISS sarà ben visibile da tutto il paese, meteo permettendo, e il transito sarà parziale, con la Stazione Spaziale che entrerà nell’ombra terrestre a circa metà del transito stesso. La magnitudine massima si attesterà su un valore di -2.6, quindi il transito sarà individuabile senza alcun problema.

Saltando di tre giorni, al 10 Giugno, dalle 22:32 verso NO alle 22:39 verso ESE. Il primo transito del mese perfettamente osservabile da ogni parte d’Italia, in quanto la penisola verrà quasi divisa in due dalla traccia dello stesso. Magnitudine massima a -3.2.

Passiamo al giorno 12 Giugno, dalle 22:23 in direzione ONO alle 22:29 in direzione SSE. Questo sarà un transito ottimamente osservabile dalle regioni occidentali dell’Italia, con una magnitudine massima di -2.9. Sperando come sempre in cieli sereni.

Il 13 Giugno avremo ancora un transito ottimale, osservabile da tutta la nostra nazione. La ISS transiterà nei nostri cieli dalle 21:30 alle 21:38, osservando da NO a ESE. La magnitudine massima sarà di -3.4, il che lo renderà facilmente rintracciabile anche a chi lo osserverà per la prima volta.

Due giorni dopo, il 15 Giugno, avremo l’ultima occasione per il mese in corso. Dalle 21:20 in direzione ONO alle 21:29 in direzione SSE. Come detto, anche questo sarà un transito osservabile da tutto il paese, con magnitudine di -2.5.

Giorno
Ora Inizio
Direzione
Ora Fine
Direzione
Magnitudine
07
23:35
NO
23:40
N
-2.6
10
22:32
NO
22:39
ESE
-3.2
12
22:23
ONO
22:29
SSE
-2.9
13
21:30
NO
21:38
ESE
-3.4
15
21:29
ONO
21:29
SSE
-2.5


N.B. Le direzioni visibili per ogni transito sono riferite ad un punto centrato sulla penisola, nel centro Italia, costa tirrenica. Considerate uno scarto ± 1-5 minuti dagli orari sopra scritti, a causa del grande anticipo con il quale sono stati calcolati.
Buone Osservazioni a tutti!
G. Petricca

giovedì 2 giugno 2016

Saturno in opposizione per il 2016!

L'opposizione del Signore degli Anelli è domani, esattamente il 3 Giugno alle 08:25 ora italiana. Questi sono e saranno proprio i giorni e le settimane in cui il pianeta è nella migliore posizione per essere osservato dalla Terra: avremo infatti qualche ulteriore settimana di osservazioni ottimali, con il pianeta che raggiunge la massima elevazione nel cielo tra la mezzanotte e la prima ora del nuovo giorno.



Nella foto sopra possiamo vedere il pianeta ripreso dalla sonda Cassini (© NASA/ESA/ASI), in orbita da molti anni, e che ci ha regalato innumerevoli immagini stupende come questa.

Come rintracciarlo, dato che ad occhio nudo appare simile ad una stella (solo con luce fissa)? La carta del cielo (creata con il software Stellarium) che potete vedere sotto si riferisce al giorno dell'opposizione intorno all'una, ora italiana. Saturno si trova nella costellazione dell'Ofiuco, con una magnitudine pari a 0. Il pianeta si sta inoltre avviando verso l'afelio della sua orbita (punto più lontano dal Sole) che avverrà nel 2018, quindi è un po' più lontano e un po' più piccolo in dimensioni apparenti rispetto a quello che abbiamo potuto apprezzare lo scorso anno e in quelli passati.


Saturno è il secondo gigante gassoso sia per ordine di distanza dal Sole sia per grandezza, dopo Giove. I suoi anelli, tuttavia, sono qualcosa che lo rende unico! Altri giganti hanno dei sistemi di anelli, ma nessuno come quelli di Saturno, e lo rendono facilmente individuabile anche a bassi ingrandimenti. 

Se osserviamo infatti con un binocolo da 10x in su, puntando qualsiasi altro oggetto vedremmo un qualcosa di puntiforme. Se puntiamo Saturno, invece, potremo notare una forma oblunga e ovale, a causa degli stessi anelli. Con piccoli telescopi riusciremo ad intuire la forma sferica del pianeta, e vedremo quando le condizioni del cielo sono buone, qualche dettaglio in più degli anelli. Non molto, ma comunque sempre una vista affascinante, specie se è la prima volta che lo si osserva.
Con telescopi di media grandezza e in buone condizioni di cielo si riesce facilmente a distinguere la separazione maggiore tra gli anelli stessi, la Divisione di Cassini.

Il pianeta sarà ancora in ottima posizione per osservazioni e fotografie per le settimane e i mesi a seguire, almeno fino alla fine di Giugno/inizio di Luglio. Quindi potete pianificare con calma tutte le vostre sessioni di osservazione, e nel caso, organizzare serate con amici per mostrare anche a loro questa meraviglia assoluta del nostro Sistema Solare.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

mercoledì 1 giugno 2016

I Pianeti del Mese - Giugno 2016

In questa rubrica ci occuperemo della visibilità dei pianeti del nostro Sistema Solare durante il mese in corso. Il commento per ognuno di loro è fornito dall'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.



Mercurio: dopo il seguitissimo evento del transito davanti al sole dello scorso 9 maggio, Mercurio riappare nel cielo del mattino. Raggiunge la massima elongazione mattutina il 5 giugno, con una distanza angolare dal Sole di 24° 11’. Il pianeta rimane tuttavia basso sull’orizzonte orientale e non sarà facile individuarlo tra le luci dell’alba. Il massimo anticipo del suo sorgere rispetto a quello del Sole sarà di circa 1 ora e 5 minuti. A fine mese si riavvicina al Sole diventando praticamente inosservabile.


Venere: il pianeta è inosservabile a causa della congiunzione con il Sole, evento che si verifica il 6 giugno. Dopo vari mesi di osservabilità al mattino prima del sorgere del Sole, Venere ricomparirà alla sera, dopo il tramonto. Alla fine del mese tuttavia la distanza angolare dal Sole sarà ancora modesta e sarà quasi impossibile scorgere il pianeta nella luce del crepuscolo serale. Sarà necessario attendere ancora alcune settimane per riuscire ad osservarlo più agevolmente sull’orizzonte occidentale. Il 18 giugno Venere passa dalla costellazione del Toro a quella dei Gemelli.



Marte: dopo l’opposizione del 22 maggio Marte è ancora molto luminoso ed osservabile in condizioni ideali per quasi tutta la notte. Nel corso delle prime ore della notte lo si può seguire mentre culmina a Sud, per poi scendere verso sud Ovest nelle ore che precedono l’alba. Marte forma ancora un suggestivo triangolo con la stella Antares dello Scorpione e con Saturno: il pianeta rosso però si allontana dagli altri due astri a causa del moto retrogrado che lo porta ad attraversare un ampio tratto della costellazione della Bilancia. Proprio il 30 giugno diventa stazionario e riprende il moto diretto che lo porterà a riavvicinarsi allo Scorpione.


Giove: il pianeta gigante è ancora l’astro più luminoso del cielo di questo mese, anche se con il passare dei giorni si riduce sempre più il tempo a disposizione per osservarlo. Giove continua ad anticipare l’orario del proprio tramonto, così che a inizio giugno è osservabile a Sud-Ovest, mentre a fine mese lo troviamo ad Ovest già piuttosto basso (circa 20°) sull’orizzonte occidentale al calare dell’oscurità. Giove si trova ancora nella parte inferiore della costellazione del Leone e si avvicina lentamente al limite con la Vergine.


Saturno: alcuni giorni dopo quella di Marte, ecco una nuova attesa opposizione, quella di Saturno. Chi ha l’opportunità di osservarlo con un telescopio può ammirare in condizioni ideali gli splendidi anelli. Saturno rimane visibile per tutta la notte, con condizioni di osservabilità ancora simili a quelle di Marte, con il quale, ricordiamo nuovamente, forma un triangolo allungato con ai vertici i due pianeti e la stella Antares dello Scorpione. Al momento dell’opposizione Saturno ha una distanza dalla Terra di 1.348.610.000 km. Saturno si muove lentamente con moto retrogrado nella costellazione dell’Ofiuco.


Urano: lo si può individuare al mattino presto ad Est. Nel corso del mese il pianeta incrementa l’altezza sull’orizzonte, anticipando il suo sorgere: nella seconda parte di giugno è quindi possibile osservarlo nelle ultime ore della notte, fino alla comparsa delle prime luci dell’alba. La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo individuare l’uso di un telescopio rimane comunque necessario. Il pianeta si trova ancora nella parte centrale della costellazione dei Pesci dove rimane per tutto l’anno in corso.


Nettuno: il pianeta è osservabile nel corso della seconda parte della notte. Si trova un po’ più alto sull’orizzonte rispetto a Urano e nelle le ore che precedono il sorgere del Sole lo si può cercare a Sud-Est. Nel corso del mese l’orario del suo sorgere anticipa sempre più: alla fine mese sorge già intorno alla mezzanotte. Per poter individuare Nettuno rimane indispensabile l’uso del telescopio, essendo la luminosità del pianeta inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo estremamente lungo, fino all’anno 2022.


Plutone: L’opposizione di Plutone è ormai imminente. A fine mese diventa quindi osservabile per quasi l’intera durata della notte. Data la luminosità molto bassa del pianeta, è sempre indispensabile l’ausilio di un telescopio di adeguata potenza per tentarne l’osservazione. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora per molti anni, fino al 2023.

Buone osservazioni a tutti!
G. Petricca

Il Cielo Astronomico di Giugno 2016 - In collaborazione con l'UAI

- a cura dell'Unione Astrofili Italiani/Commissione Divulgazione.

La Luna del Mese – Giugno 2016

Vediamo nel dettaglio, giorno per giorno, le fasi lunari che potremo osservare durante tutto il mese di Giugno 2016, grazie all’immagine a calendario che ci aiuta nel riunirle facilmente in un singolo colpo d'occhio (© Calendar12).



A questo link la troverete invece in una versione ad alta risoluzione, che potete anche stampare per avere un promemoria sempre con voi, oppure tenere comodamente sul vostro pc o dispositivo mobile

Luna Nuova
06 Giugno
05:00
Primo Quarto
13 Giugno
10:10
Luna Piena
21 Giugno
13:02
Ultimo Quarto
29 Giugno
20:19
Ma ricordate, la nostra Luna mostra in ogni caso qualcosa di differente giorno per giorno, e se ne si ha la possibilità avendo a disposizione telescopi di piccola e media grandezza e tempo da dedicare, anche nell'arco di una sola notte! Quindi, vale sempre alzare gli occhi al cielo notturno, e osservarla, sia da vicino che da lontano!

Di seguito la tabella che mostra giorno per giorno gli orari di alba e tramonto del nostro satellite, riferiti alle latitudini medie italiane.


 (Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it-)


Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca

Il Sole del Mese - Giugno 2016

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica che si interessa, come il titolo può suggerire, di indicare gli orari di alba e tramonto del Sole per le principali città italiane. Ricordate MAI osservare il sole direttamente con strumenti ottici, ne va della vostra vista!



Ed ecco quindi gli orari di alba e tramonto del Sole per i 20 capoluoghi di regione del nostro paese, ed anche per gli estremi orientali ed occidentali d’Italia. Potete comodamente cliccare su una delle città e il link vi porterà ad una pagina con le effemeridi annuali, dove gli orari sono rintracciabili in modo facile e veloce.


-Le effemeridi sono prese da: www.sunrisesunsetmap.com-


La tabella invece si riferisce agli orari di sorgere, culminazione, e tramonto del Sole per una posizione centrale del nostro paese: 



Le effemeridi sono prese dal sito www.marcomenichelli.it

Ancora una volta ricordate SEMPRE di non puntare MAI il Sole direttamente con gli occhi! Se volete provare ad osservare i dettagli della sua superficie, come le macchie solari, basterà possedere un piccolo telescopio. Posizionatelo in modo tale da far si che l’oculare proietti una immagine su un muro bianco, oppure potete costruire un piccolo schermo di proiezione con un foglio da disegno e una piccola tavola di legno. Una volta centrato il Sole, con un po’ di pazienza visto che NON si può guardare nell’oculare, e messo a fuoco, vedrete chiaramente le macchie (se presenti) stagliarsi sulla superficie del vostro schermo di proiezione, per osservarle in modo sicuro.

Buone Osservazioni a Tutti!
G. Petricca