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martedì 11 febbraio 2014

Il Cielo di Febbraio 2014

Articolo originale a cura del Dottor Mario di Martino - INAF Osservatorio Astrofisico Torino.
http://www.meteogiuliacci.it/articoli/il-cielo-di-gennaio-2014.html

Pianeti della sera:
Dopo il tramonto del Sole, l’oggetto più brillante, alto nel cielo, è il pianeta Giove.  Con l’aiuto di un piccolo telescopio o un buon binocolo, sarà possibile avere un’ottima visione del gigante del Sistema Solare e delle sue quattro lune galileiane (Io, Europa, Ganimede e Callisto).
Marte sorge a est in tarda serata. Il pianeta rosso salirà sempre più in alto nel cielo nel corso della notte.


(Panoramica del cielo invernale, fotografata dall'autore del blog.
Versione in alta risoluzione qui: http://www.astrobin.com/full/74729/0/)

Costellazioni e oggetto del cielo profondo:
Il cielo notturno invernale, affollato di stelle brillanti, è il più affascinante.
Orione, il Grande Cacciatore della mitologia greca, domina il cielo invernale. Questa costellazione è tra le più facili da riconoscere. Abbonda di stelle giovani, stelle morenti, e molte nebulose.

Betelgeuse, al vertice di una delle una delle "spalle" di Orione, è una stella supergigante rossa distante da noi circa 640 anni luce, il cui diametro è circa 1.000 volte più grande di quello del Sole e la cui luminosità è circa 120.000 volte maggiore di quella della nostra stella. Se si trovasse al posto del Sole i suoi inviluppi esterni raggiungerebbero l’orbita di Saturno! Betelgeuse si approssima alla fine del suo ciclo evolutivo. Con il combustibile nucleare (idrogeno) nel suo nucleo praticamente esaurito, la sua struttura ha subito un collasso a cui è seguito un surriscaldamento causato dall’innesco delle reazioni di fusione termonucleare degli elementi più pesanti. L’enorme quantità di energia prodotta da queste reazioni ha causato l’espansione dei suoi strati gassosi esterni.

Rigel, uno dei "ginocchi" di Orione è in realtà un sistema formato da tre stelle, due delle quali più piccole orbitano attorno alla supergigante blu, Rigel.
Questa stella avrà una vita breve. Le stelle supergiganti, infatti, sono molto più calde del nostro Sole e consumano il loro combustibile nucleare molto più in fretta. Se per il Sole la vita media stimata è dell’ordine di 10 miliardi di anni, nel caso di Rigel è circa 1.000 volte inferiore.

La Cintura di Orione è facile da individuare. Si compone di tre stelle, Alnitak, Alnilam e Mintaka.
Guardando in basso dal lato sinistro della Cintura di Orione, si intravede la Grande Nebulosa di Orione, distante da noi circa 1.340 anni luce. Sebbene appena visibile ad occhio nudo, è la più luminosa nube di gas diffuso visibile nel cielo notturno. Con un piccolo telescopio si possono svelare i dettagli e la grandiosità di questa nebulosa.
Inviluppato nella Nebulosa di Orione c’è il Trapezio, un gruppo di giovani stelle calde e molto brillanti la cui intensa radiazione illumina il gas circostante.

La costellazione del Cane Maggiore rappresenta il Grande Cane, il compagno fedele che segue le orme del cacciatore Orione. Questa costellazione è dominata dalla stella più brillante nel cielo notturno, Sirio, che dista da noi circa 8,6 anni luce.
Sirio è in realtà un sistema doppio, che contiene una stella luminosa (Sirio A)
e una compagna molto più piccola e più debole (Sirio B). Quest’ultima è una “nana bianca”, una stella simile al Sole che ha però terminato il suo ciclo evolutivo. Si tratta di un oggetto caldissimo di dimensioni analoghe a quelle della Terra, ma che contiene buona parte della massa della stella originaria, la sua densità media è elevatissima, circa una tonnellata per centimetro cubo! Orbita attorno a Sirio A ad una distanza compresa tra 8,1 e 31,5 Unità Astronomiche (1 Unità Astronomica è la distanza Terra-Sole), con un periodo di circa 50 anni.

Guardando appena sotto Sirio con un binocolo si potrà osservare un bell’ammasso di stelle chiamato M41. Contiene un centinaio di stelle, tra cui diverse giganti rosse. M41 è un “ammasso aperto” ed è formato da stelle nate dalla stessa nebulosa che hanno circa la stessa età.

Pianeti del mattino:
Saturno sorge ben dopo la mezzanotte e sale sempre più in alto nel cielo nel corso della seconda parte della notte. Con l’ausilio di un piccolo telescopio si possono osservare i suoi meravigliosi anelli.
Prima dell'alba, Venere è visibile in tutto il suo splendore sopra l’orizzonte orientale. Con un telescopio si potrà distinguere la forma di mezzaluna del pianeta.

Potete vedere il video cliccando  http://hubblesite.org/explore_astronomy/tonights_sky
Mario Di Martino, INAF - Osservatorio Astronomico di Torino

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